I lavori di ristrutturazione possono richiedere un investimento di denaro non indifferente. Per questo motivo negli anni sono nati mutui e prestiti ad HOC, per permettere a chi volesse fare dei lavori in casa propria, di poter accedere al credito che gli consentisse di realizzare tutto ciò in pochissimo tempo. Ma qual è l’opzione più conveniente? Naturalmente la risposta è dipende dall’importo da finanziare ma soprattutto dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Oggigiorno è possibile richiedere un prestito personale e in alcuni casi ottenere fino a massimo 75 mila euro, una cifra piuttosto ragionevole per chi volesse effettuare delle modifiche nel proprio appartamento. Prima di confrontare le due soluzioni suggeriamo di fare molta attenzione al prezzo ipotetico per ristrutturare casa, cosicché si possa valutare qualsiasi altra opzione.
Il vantaggio più grande di un finanziamento personale rispetto al mutuo è quello di evitare la parcella notarile proprio perché non vi è l’obbligatorietà di un notaio. Un aspetto meno conveniente e che favorirebbe la scelta del mutuo, ricade sui tassi di interesse. In un prestito sono decisamente più alti, soprattutto se il credito richiesto fosse superiore a 50mila euro. In questo caso il costo dei tassi potrebbe essere addirittura quattro volte più alto rispetto a quello da sostenere richiedendo un prestito personale. Sarà possibile, inoltre, optare per un prestito di 40000 euro, richiederlo è abbastanza semplice ed è spiegato tutto in questa pratica guida. La banca che concede un mutuo, per Legge non potrà obbligare nessun cliente a sottoscrivere le sue polizze e né tanto meno all’apertura di un conto corrente. In fase di valutazione è bene analizzare il TAEG e optare per un mutuo a tassi fissi, che sono decisamente più convenienti, anche perché in questo modo si saprà il limite di spesa. Lo stesso ragionamento vale per un finanziamento personale, che richiede un’accurata analisi riguardo il totale delle spese da sostenere e la percentuale di TAEG imposta dalla società alla quale ci si appoggia.
I migliori tassi di interesse sono quelli che non superano al massimo l’8%. Dunque, a detta di ciò, confermiamo che il prestito personale diventa più conveniente se l’importo da erogare non arrivi massimo a 50.000€. A proposito del mutuo, esso può essere richiesto in due soluzioni, la prima con il metodo classico, ovvero di ottenere tutta la somma richiesta nel più breve tempo possibile. La seconda, viene definita SAL (Stato Avanzamento Lavori), che consiste di accedere al credito gradualmente in base all’esigenza e al termine di ogni nuovo lavoro di ristrutturazione. Il vantaggio di quest’ultima soluzione è quello di poter utilizzare la somma ottenuta per coprire il lavoro restante. Di conseguenza si hanno meno rischi.
Quanto allo svantaggio più grande è di dover aprire ogni qualvolta si ottiene una nuova somma, una nuova perizia, che invece non accade con il mutuo classico. Ribadiamo che con il finanziamento personale nessuna banca sottoscriverà l’ipoteca sull’immobile; dunque, si tratta di un accordo anche meno impegnativo rispetto al mutuo. L’ultima valutazione va posta in base alla durata contrattuale. Chi desiderasse un tempo più lungo per restituire il debito, allora dovrà scegliere inevitabilmente il mutuo. Un finanziamento personale in linea generale può essere ritornato entro un arco massimo di 10 anni. L’ultima opzione da poter prendere in considerazione è quella di aderire al bonus casa con suddette agevolazioni. In questo caso si eviterà sia di sottoscrivere un mutuo che di chiedere un prestito personale. Naturalmente si dovranno soddisfare determinati requisiti al fine di poter ottenere il bonus richiesto, ma potrebbe essere comunque una buona alternativa alle soluzioni viste fino ad ora. Questo è tutto ciò che bisogna sapere a chi si chiede se è meglio chiedere un mutuo oppure un prestito personale per portare a termine dei lavori di ristrutturazione.