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Food e design, nascita di un ristorante di successo

Anche nel settore della ristorazione c’è l’esperienza polisensoriale, ma come fare le scelte giuste di design per rendere il proprio ristorante un successo?

Arredamento ristorante, non solo food

Design e settore della ristorazione stanno andando di pari passo, perché i clienti hanno cambiato il loro modo di mangiare. Infatti, si aspettano una esperienza gastronomica oltre che mangiare bene, ed è per questo che l’arredamento e il minimo dettaglio è fondamentale anche dal punto di vista del design. Piatti, bicchieri, tavoli, sedie possono incrementare la percezione del gusto del 10 per cento e della dolcezza del 15 per cento, mentre le forme squadrate stimolano la percezione dell’amaro e del salato. Certamente, i ristoratori cercano di ricavare tanto con il minimo dispendio di liquidi, ma sicuramente non tutti possono dirsi di essere capaci di realizzare una opera di design  a casa propria. Mai come ora, gli interior designers sono chiamati a reigere un progetto coerente, sia a livello di paesaggio e scenografia, sia per quanto riguarda i materiali da utilizzare, con una cura dei dettagli maniacale.

Materiali e punti luce in un ristorante

Non solo materiali, anche l’illuminazione è di importanza vitale. Ovviamente, in cucina e nei laboratori di pasticceria ci vogliono luci forti a neon, essendo postazioni di lavoro, ma nella sala è tutta un’altra musica. I commensali non dovranno essere accecati, bensì sentirsi avvolgere dal tepore di una luce calda, ma studiata e posizionata per far risaltare i piatti. Anche la distanza tra un tavolo e l’altro è oggetto di studio in architettura, perché dei tavoli troppo complessi non trasmettono il senso dii privacy agli ospiti, oltre che penalizzare il gioco di luci ed ombre. I lampadari scelti per illuminare la sala possono  essere suggeriti da Ferroluce, azienda leader nella vendita di lampadari e lampade di tutti i tipi, anche di materiali naturali, visto che i migliori ristoranti puntano sulla materia prima poco lavorata. Legno, vetro, pietra e cemento si devono coniugare partendo dal pavimento e finendo con le luci.

Gli errori di design dei ristoratori

Anche i colori sono fondamentali: il bianco pare che aumenti la percezione del gusto del 10% e della dolcezza del 15%. Il colore scuro invece tende a far diminuire la percezione del gusto, inducendo a mangiare di meno. Questo vale sia per gli arredi, sia per l’impiattamento. Usare il colore è rischioso, perché se il piatto è dello stesso colore della tovaglia fanno sembrare le porzioni ridotte del 10%. E’ sbagliato scegliere dei piatti enormi, perché secondo le proporzioni sembra che le porzioni siano minime. Ma l’errore più clamoroso è senza dubbio non saper sfruttare la luce. L’illuminazione, se male usata, affosserà anche un piatto da tre stelle Michelin. Deve far risaltare volumi e pietanze in modo corretto, oltre che indurre il cliente a sentire determinate sensazioni. Insomma, non ci devono essere ombre sopra un piatto cucinato al ristorante, altrimenti i commensali avranno un giudizio falsato sul locale e non ci metteranno mai più piede. Per il resto, ovvero la cucina e la carrellata di antipasti, primi piatti, secondi piatti e dessert, sarà lo chef a dirigere la sua brigata in modo che possa lavorare sempre al meglio.

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