Quanto sia importante scegliere uno scaldabagno, è cosa nota e risaputa. Una ricerca spesso spasmodica, che implica, in alcuni casi, elevate perdite di tempo ed è fonte di stress. Lo stress, però, aumenta esponenzialmente quando lo scaldabagno, ahinoi, non riesce a svolgere la funzione per la quale è stato creato: scaldare.
Quando uno scaldabagno non scalda crea, in alcuni casi, panico nell’ambiente domestico, anche se, spesso, si può risolvere – momentaneamente – con l’approvvigionamento elettrico. Anche se il disagio resta elevato, specie se lo scaldabagno si inceppa in situazioni particolarmente spiacevoli, come, ad esempio, mentre si sta facendo la doccia e l’acqua calda, come per incanto, svanisce nel nulla.
Scaldabagno elettrico: quali sono le problematiche facilmente risolvibili?
Qualora si verificassero spiacevoli inconvenienti come quello summenzionato, la prima cosa da fare è verificare se lo scaldabagno sia elettrico o a gas: entrambe le tipologie presentano delle vulnerabilità, ma spesso sono assai differenti fra loro. Le cause per cui lo scaldabagno non svolge compiutamente la propria funzione sono molteplici, anche se possono essere racchiuse in quattro macro casistiche: rubinetto chiuso; accumulo di calcare; alterazione temperatura; resistenza usurata o rotta. Tutte situazioni che, oltre al danno di non poter ricevere acqua calda, comportano un elevato consumo di corrente elettrica e vanno ad incidere, negativamente, sulla bolletta dell’energia. Oltre al danno, quindi, la beffa.
La situazione meno complessa da risolvere avviene quando lo scaldabagno non funziona a causa dell’alterazione della temperatura. Una problematica blanda e di facilissima soluzione. Uno scaldabagno elettrico, normalmente, riscalda l’acqua ad una temperatura variabile fra i 35° e 60°. La prima cosa da fare, di conseguenza, è controllare il manometro e verificare che la temperatura impostata non sia troppa bassa; qualora lo fosse, è sufficiente aumentarla per ripristinare il corretto funzionamento della caldaia stessa.
Un altro problema frequente, poi, si manifesta quando il rubinetto è chiuso, una casistica assai frequente nelle seconde case, quelle utilizzate per le vacanze oppure per tempo libero, quando si tende a chiudere i rubinetti di gas, luce e acqua. In questo caso, è sufficiente riaprire il rubinetto e, salvo ulteriori problematiche, lo scaldabagno tornerà in piena efficienza.
Scaldabagno elettrico e a gas: le casistiche più complesse
Il problema più comune agli scaldabagni elettrici, però, è un altro: l’accumulo di calcare, da sempre il nemico più odiato di qualsiasi idraulico. Esso, di fatto, si manifesta in due modi differenti: l’acqua non esce del tutto oppure è soltanto fredda. Quando l’acqua manca totalmente, il problema è da ricercare nella valvola di sicurezza, che si trova sul flessibile a destra e consente il passaggio dell’acqua all’interno del boiler. Se invece avviene l’erogazione dell’acqua soltanto fredda, molto probabilmente il calcare si è depositato nella serpentina.
E da lì va rimosso. In alcuni casi, però, a bloccarsi è la valvola di sicurezza, una casistica che si presenta, frequentemente, quando lo scaldabagno è stato fermo per un lungo periodo di tempo: il calcare, in questo caso, si deposita nei pressi della valvola di sicurezza, che, di conseguenza, va pulita o sostituita. Un’operazione, quest’ultima, assai complessa, in quanto bisogna smontare l’intero scaldabagno avendo molto accuratezza: non è raro, infatti, che in questo caso si allaghi la casa.
Quando lo scaldabagno non funziona a causa della resistenza, l’unica cosa possibile da fare è sostituire la stessa. Un’operazione tutt’altro che semplice, che richiede una conoscenza profonda dei sistemi idraulici e dei meccanismi complessi che alimentano uno scaldabagno: nella maggior parte dei casi, problematiche relative alla resistenza devono essere seguite da un professionista. Negli scaldabagni a gas, invece, le problematiche sono inferiori, anche se la loro riparazione richiede accortezza.
Un caso potrebbe essere rappresentato da un guasto elettrico, che è riconducibile alla mancata erogazione della corrente elettrica ed è facilmente risolvibile: è sufficiente che torni in circolazione la corrente per alimentare la fiamma che pilota dello scaldabagno. Possono sussistere, tuttavia, problemi di surriscaldamento, che non consentono un corretto funzionamento dello scaldabagno a gas. Una situazione che può risolversi spegnendo lo scaldabagno e, dopo qualche minuto di attesa, riaccendere lo stesso: la fiamma pilota dovrebbe ripristinarsi e favorire il funzionamento dello scaldabagno.